Colosso automobilistico veramente nei guai. L’ultima news non è assolutamente delle migliori, scopriamo i dettagli.
Ci sono alcune aziende nel campo dei motori senza ombra di dubbio in grado di fare cose straordinarie, capaci di realizzare imprese nel campo dei motori. All’interno dell’automotive, per esempio, di aziende di questo tipo ne conosciamo moltissime anche se a fare più notizia, per tanti motivi, sono le case costruttrici che sbagliano qualcosa…
Certo, parlare sempre e comunque bene di alcuni brand non è così semplice. In alcuni casi, purtroppo, avvengono situazioni che non portano lustro ai produttori. Detto ciò, approfondiamo la questione che in questo caso riguarda l’azienda giapponese Daihatsu.
Il costruttore nipponico ha annunciato la sospensione temporanea delle vendite di tutti i suoi modelli di veicoli; questa è stata una decisione obbligatoria, visto che un’indagine indipendente ha individuato numerosi casi di ‘manipolazione’ nei suoi crash test, confermando la falsificazione dei risultati degli stessi su sei modelli del brand.
Daihatsu, ecco la grande novità: i dettagli
Dopo la notizia non proprio fantastica, Daihatsu ha chiuso i suoi stabilimenti, sospendendo le operazioni lavorative in tre dei suoi quattro impianti di assemblaggio in Giappone. Il tutto, come abbiamo già detto, è stato causato dalle rivelazioni di irregolarità nei dati di prova venuti a galla la scorsa settimana. Gli stabilimenti di cui vi stiamo parlando si trovano esattamente all’interno delle prefetture di Shiga, Kyoto e Oita.
La solita sorte potrebbe toccare anche alla fabbrica situata in quel di Osaka. La Daihatsu, conosciuta come azienda automobilistica più vecchia dell’intera storia del Giappone, aveva già annunciato la scorsa settimana che avrebbe sospeso ogni singola spedizione nazionale; del resto, sono state scoperte 174 irregolarità aggiuntive che riguardavano esattamente 64 modelli relative alla sicurezza, compresi crash test apparentemente truccati e manipolati. Si tratta di una perdita molto importante, visto e considerato che questi 4 stabilimenti hanno prodotto oltre 900.000 veicoli nel solo 2022. La sospensione delle operazioni, dunque, comporta sicuramente una perdita di non poco conto per la società di cui vi stiamo parlando.
In ogni caso, non abbiamo idea di quando verranno riprese le operazioni, tuttavia molto probabilmente le manomissioni dei dati avranno ripercussioni sulle economie locali, attività dei partner commerciali e il mercato dell’indotto compresi. In ogni caso, la Daihatsu compenserà i 423 fornitori nazionali con cui ha rapporti commerciali diretti per il fermo di produzione negli stabilimenti in Giappone. Il che è una magra consolazione, non solo per la perdita economica che questo caso prevede, ma anche per la gravità della situazione. In tal senso, la sicurezza delle auto giapponesi incriminate è a forte rischio, il che è ineccepibilmente gravissimo.