Notizie sconvolgenti giungono da parte di un noto produttore automobilistico che a quanto pare deve bloccare la vendita di auto.
Questi sono gli anni che saranno per sempre ricordati come quelli legati alla transizione ecologica. Sono moltissimi i cambiamenti e le novità che sono in atto nella società odierna e sono evidenti le modifiche che sono attuate per quanto riguarda la mobilità, con questa che punta a essere a impatto zero.
Questo però sta generando non poca preoccupazione tra i grandi produttori, non certo per il fatto che non abbiano realmente intenzione di venire incontro alle esigenze dell’ambiente, ma perché questo comporta ingenti spese per modernizzare le automobili e la gamma. Sono moltissime le grandi aziende che stanno infatti riducendo la produzione, con questo che è stato anche causa anche una serie di licenziamenti.
Lo si vede infatti da come la Volkswagen abbia già annunciato un crollo verticale delle vendite, il che comporterà una riduzione almeno del 20% del personale. Non va di certo molto meglio alla Ford, con la F150 Lightning che non riesce a decollare sul mercato statunitense e il Gruppo Stellantis ha annunciato oltre 3500 licenziamenti nelle sedi della Jeep.
Questo scenario è davvero scoraggiante e mette in evidenza come questi cambiamenti dovranno essere graduali, altrimenti si rischia seriamente di distruggere un assetto societario ben oliato come quello delle aziende automobilistiche. C’è dunque chi è costretto a limitare la produzione, ma purtroppo ci sono anche dei colossi che sono definitivamente costretti ad alzare bandiera bianca.
Daihatsu ferma la produzione: che cosa è successo?
Il Giappone è sempre stato considerato come uno dei grandi punti di riferimento per quanto riguarda la produzione di automobili prestazionali e soprattutto altamente affidabili. La Daihatsu è una realtà conosciuta in tutto il mondo, con il marchio facente parte del Gruppo Toyota che però deve fare marcia indietro causa una serie incredibile di problemi. Stavolta però, c’entra poco la transizione ecologica, il problema è legato ad altro…
Ad annunciare la necessità di fermarsi per poter modificare radicalmente il lavoro in casa Daihatsu è stato proprio il Presidente della società, ovvero Soichiro Okudaira. L’azienda infatti è stata travolta da uno scandalo di proporzioni bibliche, considerando infatti come moltissimi veicoli giapponesi hanno riscontrato problemi di cattiva condotta al termine di una serie di test approfonditi.
A portare avanti queste valutazioni è stato direttamente il Ministero dei Trasporti giapponese. Okudaira si è detto affranto per quanto successo, con la Daihatsu che ha “tradito la fiducia che i clienti avevano riposto in essa”. Per questo motivo è sospesa a tempo indeterminato la produzione non solo di automobili nella sede giapponese, ma anche al di fuori dai confini nazionali. Chiaro comunque che la casa dovrà difendersi in una sede competente, è presto per gridare all’innocenza o alla colpevolezza.
Non sono state solo le auto in Giappone a mostrare dei problemi, ma anche un totale di 88 mila veicoli venduti in Thailandia e in Malesia. A quanto pare, la critica principale mossa dalla stampa e dalle autorità sarebbe legata alla scarsa sicurezza delle vetture. Infatti, Dahiatsu avrebbe saltato o falsificato i risultati di molti test, inclusi i crash test laterali, per poter vendere e mandare negli autosaloni le auto il più rapidamente possibile.
Si scusa con la clientela anche il vicepresidente di Toyota, ovvero Hiroki Nakajima, con quest’ultimo che ammette che avrebbe dovuto controllare maggiormente. Chiaro simbolo, se tutto fosse confermato, di come il mercato di oggi sia così competitivo da spingere le aziende anche a delle scorciatoie, per superare i rivali. Uno scandalo al quale la Daihatsu dovrà dimostrare di potersi rialzare.