La Hyundai potrebbe fermare la produzione. Decisione imminente, ecco cosa ha deciso il gruppo automobilistico coreano
La Hyundai è il terzo gruppo mondiale per auto vendute; ben 6,8 milioni di immatricolazioni nel 2022 per il gruppo coreano, che si piazza sul terzo gradino del podio alle spalle di Toyota – oltre 10 milioni di vetture vendute – e Volkswagen. Si tratta quindi di un marchio molto apprezzato nel mondo, con numeri davvero pazzeschi.
In Italia le preferite dagli automobilisti sono senza dubbio la i10 e la i20. La prima, entry level del marchio e citycar è la 25ma auto più venduta nel mese di novembre, con 1.550 immatricolazioni.
La i20, vettura del segmento B, staziona invece al 50mo posto della suddetta classifica, con 793 immatricolazioni. Si tratta di un’auto dalle motorizzazioni in grado di accontentare ogni tipo di clientela, considerato come sia disponibile la versione a benzina, quella ibrida e perfino alimentata a Gpl.
Hyundai, scelta fatta: cosa accade ora
Il gruppo coreano ha però preso un’importante decisione proprio nelle ultime ore. Di fatto in Hyundai si sono semplicemente allineati a molti altri gruppi automobilistici con una decisione ufficiale che tiene conto anche di altri eventi concomitanti.
La Hyundai ha infatti previsto la cessione del suo stabilimento di produzione in Russia, a San Pietroburgo per la precisione. La cessione avverrà per una cifra di 7mila rubli, che al cambio odierno equivale a 77,67 dollari. Come si evince è una cifra simbolica ma una sorta di atto dovuto. La Hyundai, infatti, è l’ultimo marchio a lasciare gli stabilimenti in Russia dallo scoppio della guerra in Ucraina.
Come spiega Reuters, la Hyundai potrebbe perdere circa 287 miliardi di won, 219,19 milioni di dollari dalla cessione dello stabilimento in Russia. È però dallo scorso mese di marzo che la produzione nello stabilimento è ferma. La casa coreana è al lavoro per cedere l’attività ad Art-Finance, azienda russa. Nel contratto potrebbe essere prevista anche una sorta di opzione di acquisto a favore di Hyundai da chiudere entro il 28 dicembre.
Dallo scoppio della guerra, c’è stata una vera e propria fuga dei marchi automobilistici dalla Russia. Tutti hanno infatti spostato le loro produzioni abbandonando definitivamente gli stabilimenti che avevano in quella nazionale. Una mossa anche di condanna nei confronti del governo di Mosca per l’atto di aggressione per la quale sono ancora in atto sanzioni anche pesanti.