Dopo anni di calma piatta Lancia è pronta a riscrivere il futuro, ma una decisione sorprendente fa male ancora a tutti!
L’attesa sta per finire, o forse no. Perché il 2024 sarà l’anno del rilancio in grande stile per tutta la gamma Lancia, pronto ad aprire le porte sul proprio futuro. Ma un annuncio a sorpresa e totalmente inatteso fa ancora male a tutto il pubblico.
Lo schema della rinascita è molto chiaro e non è cambiato con il tempo: nel 2024 debutterà la nuova Lancia Ypsilon, seguita due anni dopo da un nuovo modello elettrico. E soprattutto nel 2028 saranno prodotte solo auto a zero emissioni.
Non è tutto: per portare avanti la fase di rilancio, l’operazione della casa comprenderà anche una berlina compatta e una crossover media che nelle intenzioni dell’azienda – a quanto sembra – diventerà la nuova Gamma. Tutti modelli che partono a livello di design dalla base del concept Lancia Pu+Ra, l’elettrica che ha anticipa le auto delle future auto del marchio.
C’è attesa quindi per la nuova citycar che avrà dimensioni più generose rispetto alla Ypsilon conosciuta fino ad oggi. Ma se spostiamo l’orizzonte più in là, c’è anche un nome che fa già sognare tutti. Nel 2028 in fatti tornerà in nome storico, anche se in versione 100 per cento elettrica. Stiamo parlando della nuova Lancia Delta.
Basta la paroa, per rievocare gli anni ’90 e ’90, modelli che hanno profondamente segnato un’epoca non solo in Italia. In realtà però non dobbiamo aspettarci un’operazione nostalgia perché potrebbe nascere dalla piattaforma STLA Medium, con linee decise e diretta, per una potenza vicina ai 400 cavalli.
“Togliamo il disturbo”, addio Lancia: un annuncio che ha gelato il sangue a tutti gli appassionati
Ora, questi numeri che ricordano, almeno a chi ha una certa età e agli appassionati di motori, la vera storia di questo sport, hanno un effetto nostalgico. Ovviamente perché per più di vent’anni il Gruppo Fiat, prima con la Stratos e poi con la Delta ha dominato il Mondiale rally aprendo un ciclo mai più ripetuto.
Il merito è anche – forse soprattutto – di questo modello che su strada era una delle regine nelle città italiane, e non solo. Poi però, dalla neve di Montecarlo, agli sterrati di Sanremo e della Grecia, diventava imbattibile.
Dopo i cinque titoli mondiali ottenuti con modelli come Stratos e Rally 037, apparve la Lancia 4WD, poi diventata Lancia Delta Integrale e dopo quell’evento, il mondo non fu più lo stesso. Bastano i numeri per capirlo: la sportiva italiana vinse il Campionato Mondiale Rally per sei volte consecutive dal 1987 al 1992 e i suoi piloti portarono a casa altri quattro titoli.
Le vittorie? Ben due con Miki Biasion insieme a Tiziano Siviero nel 1988 e 1989 e altri due con il finlandese Juha Kankkunen con Juha Piironen nel 1987 e 1991. Ma con quella vettura hanno corso altri nomi mitici, come Markku Alén, Didier Auriol e Alex Fiorio, figlio di quel Cesare che per molti anni è stato il direttore sportivo di un team imbattibile.
Poi però, a metà dicembre 1992 l’annuncio che ha gelato il sangue: “Fino ad oggi abbiamo vinto tutto, va bene così. Togliamo il disturbo” era il senso di quel comunicato del marchio che ancora oggi fa scendere grosse lacrime agli appassionati. In realtà però la “saga” continuò ancora per un anno, con la Martini Racing, sempre affidandosi a Juha Kankkunen e Didier Auriol.
Una scelta dettata da strategie diverse di mercato, perché il mondo dei rally era una passione fortissima in Europa ma non nel resto del mondo. A noi però ha lasciato un grande ricordo e anche un’infinita nostalgia. Chissà che con il ritorno di modelli più sportivi e costosi al marchio non torni la voglia di riprendere da dove aveva lasciato questa avventura…