Ayrton Senna è stato uno dei più straordinari campioni della storia, ma non tutti conoscono un dettaglio che avrebbe cambiato tutto, forse.
Essere appassionati di F1 significa anche essere innamorati di uno dei più grandi e straordinari fenomeni della storia come Ayrton Senna. Il brasiliano ha dimostrato nel corso della propria leggendaria carriera di poter essere uno dei migliori piloti di sempre, con i tre titoli mondiali vinti che non spiegano del tutto il suo reale talento.
Il brasiliano era davvero “The Magic“, come veniva chiamato, perché a bordo delle sue monoposto volava letteralmente. Già nel 1984, quando era solo un debuttante a bordo della piccola Toleman, ebbe modo di mostrare al mondo intero le sue straordinarie abilità alla guida, quando a Montecarlo andò a un passo dalla vittoria.
Chissà come sarebbe finita quel giorno se non si fosse interrotta in anticipo la gara, ma sotto la pioggia monegasca, il leggendario Ayrton fece capire a tutti di che pasta era fatto. Anche negli anni alla Lotus dimostrò la propria qualità straordinaria, ottenendo due volte il titolo di Poleman della stagione.
I suoi anni d’oro sono senza dubbio quelli sulla McLaren, con tre Mondiali e altre battaglie leggendarie con Prost in Ferrari e in Williams. Proprio Senna rimpiazzò l’eterno rivale francese nel 1994 sulla Williams, ma purtroppo il primo maggio 1994 il tremendo incidente di Imola lo portò via per sempre prima che potesse esprimersi completamente totalizzando tanti altri successi incredibili. Eppure quel giorno, avrebbe potuto anche gareggiare con un’altra monoposto e dunque le cose avrebbero anche potuto andare diversamente.
Senna vicino alla Jordan? “Gli offrì il 50% delle quote”
Ayrton Senna era un vincente per natura e detestava il solo pensiero di non poter correre con la monoposto migliore. Nel 1992 infatti la sua McLaren era ben distante dalla Williams di Nigel Mansell e per la stagione seguente fece di tutto pur di passare alla Williams, offrendosi anche gratuitamente.
La McLaren fu costretta a pagare un milione di Dollari ogni gara per poterlo trattenere anche nel 1993, prima di vederlo volare in Williams. L’incertezza per il 1994 però spinse anche altri proprietari a effettuare delle offerte per Senna e uno di questi fu il Eddie Jordan, il fondatore della omonima squadra irlandese Jordan che ha corso per anni in F1.
“Gli avevo offerto il 50% delle quote della Jordan Grand Prix per convincerlo a firmare, il che risultava una cifra davvero molto considerevole al tempo. L’accordo era che per ottenerle avrebbe dovuto correre con la nostra scuderia per le due stagioni; all’inizio del 1994 ne abbiamo discusso a lungo. Poi purtroppo è accaduto quello che non doveva succedere con la Williams“. Con queste parole Jordan ha spiegato il possibile passaggio di Senna nella propria scuderia, come riportato da formulapassion.it.
Difficile poter capire quello che sarebbe successo se Ayrton avesse accettato la Jordan, non solo per quanto riguarda l’incidente, ma anche le sorti della stessa scuderia. Non si riesce però a immaginare un Senna disposto a perdere anni per attendere la creazione di una monoposto vincente da parte di quella che, con tutto il rispetto, non era una squadra capace di puntare al titolo.
I campioni devono guidare le migliori automobili, era questo il pensiero di Ayrton ed è probabilmente anche per questo che alla fine decise di correre con la Williams: una decisione che purtroppo, come la storia ha poi rivelato senza pietà, sarebbe diventata fatale per il brasiliano.