Il successo è stato clamoroso e per questo gli incentivi per moto e scooter stanno per tornare: ecco come funzionano e cosa spetta agli italiani
Manca ancora dicembre per chiudere il bilancio ma i produttori e tutta la filiera che ruota attorno al mondo di moto e scooter possono dire soddisfatti. Il 2023 chiuderà con un bilancio nettamente positivo anche grazie agli incentivi statali che torneranno il prossimo anno.
In tutto, nei primi undici mesi dell’anno sono state vendute 327.866 unità per un significativo +16,07% rispetto allo stesso periodo del 2022. A trascinare il gruppo sono gli scooter che hanno immatricolato 168.942 veicoli, con un incremento del 21,22%. Bene anche le moto, cresciute del 14,84% con 141.031 mezzi.
Crescita delle immatricolazioni su cui hanno impattato incentivi e bonus statali, ma con una profonda differenza rispetto alle Auto. Per i mezzi a 4 ruote, veicoli commerciali compresi, il mercato dell’elettrico stenta e sono avanzati diversi milioni di euro. I fondi per moto e scooter, invece, sono andati esauriti in pochi mesi e, non a caso, l’ANCMA ha chiesto al governo di sbloccare 5,6 milioni di euro avanzati dal 2022.
Un segnale importante di attenzione, doppio in realtà. Perché se molti italiani puntano su mezzi ad emissioni zero, soprattutto nel comparto degli scooter, la scelta è condivisa anche dalle aziende. Come Honda che ha deciso di implementare l’elettrificazione di tutti i suoi modelli, non solo scooter. Il piano è vendere entro il 2030 almeno 4 milioni di unità elettriche in tutto il mondo, con l’Europa a fare da traino.
Tutto questo cosa significa in concreto? Semplicemente spingere il governo a confermare l’impegno preso per il 2024 con nuovi contributi statali in questo comparto. Contributi che, con tutta probabilità, torneranno con cifre importanti per chi vuole cambiare mezzo oppure acquistarne uno nuovo con il massimo rispetto per l’ambiente.
Come funzioneranno quindi gli incentivi per moto e scooter 2024 e quanti soldi ci saranno sul piatto per gli italiani? Sulle cifre non ci sono ancora conferme. Saranno comunque interessati dai bonus, motocicli e ciclomotori a due ruote, i motoveicoli a tre ruote e i quadricicli comprese le minicar. Escluse invece, almeno per ora, le e-bike o le biciclette a pedalata assistita. Bonus che saranno validi sia con la rottamazione di un mezzo vecchio che senza.
Quali sono quindi le categorie interessate? Facciamo un ripasso generale per capire meglio:
Per il 2024 con rottamazione di un veicolo della categoria L omologato fino a Euro 3, il contributo sarà del 40% sul prezzo di listino, fino a un massimo di 4.000 euro IVA esclusa (o 4.880 euro IVA inclusa). Senza rottamazione, invece, il contributo sarà del 30% sul prezzo d’acquisto, fino a un massimo di 3.000 euro (o 3.660 euro IVA inclusa).
Nel settore delle moto a propulsore termico invece l’incentivo sarà concesso solo in caso di rottamazione. In questo caso, gli acquirenti avranno sconto del 5% offerto dal rivenditore, oltre a un bonus del 40% sul prezzo di listino, con un massimo di 2.500 euro.
Il bonus sarà gestito direttamente dai venditori, che dovranno registrarsi sulla piattaforma apposita e prenotare il contributo. Gli acquirenti però godranno dell’incentivo sotto forma di sconto già da subito.
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