Tesla sta rischiando: potrebbe infatti dover rinunciare ad un importantissimo snodo commerciale per le automobili nel nostro continente
Quando sei un colosso multimiliardario non puoi mica lasciarti intimorire dalle prime minacce ricevute, anche se legittime, e devi sicuramente difendere i tuoi interessi. In questo caso però, il costo di ciò che Tesla sta cercando di fare sul mercato europeo rischia di superare ampiamente i benefici.
Avevamo già parlato di questa situazione che dall’ultima volta però non si è sbloccata minimamente. A voler essere franchi in realtà si potrebbe dire che il tutto stia peggiorando, con il CEO della compagnia americana Elon Musk che non sembra essersi occupato di stemperare gli animi.
In pratica c’è una protesta in corso in Svezia che rischia di privare la Tesla di un approdo fondamentale per le automobili che vende nel continente europeo, facendogli perdere milioni.
Ci sono dei grossi problemi tra il sindacato IF Metal e la casa Tesla da parecchi giorni ormai con il marchio che non ha dato alcuna risposta all’ultimatum dei lavoratori sulla richiesta di un contratto collettivo sui salari. Non solo, anche i membri dello staff di alcuni punti di scarico portuale hanno infatti aderito alla protesta giorni fa dichiarando senza troppi fronzoli che se Tesla non avesse risposto alle proteste dei lavoratori metalmeccanici sui loro contratti, avrebbe preso provvedimenti.
Musk non vuole rispondere
Ovviamente, la casa americana non ha risposto altrimenti non saremmo qui a parlarne: il brand infatti è rimasto in un ostinato silenzio e il sindacato dei portuali in Svezia, paese dove approdano migliaia di automobili Tesla da quando il brand è sbarcato in Europa, hanno mantenuto la protesta, rifiutandosi di scaricare le vetture nei punti di arrivo. Solo quelle di Tesla però, sia ben chiaro.
L’ombra dello sciopero di UAW che ha messo in ginocchio i marchi più grandi degli USA giusto settimane fa si estende ora su Elon Musk, un personaggio che non è nuovo a liti e critiche con i suoi dipendenti.
Ma non è tutto perchè proprio in queste ore il Sindacato SEKO che si occupa della consegna della posta ha dichiarato che non porterà più pacchi e corrispondenza delle strutture Tesla in Svezia. Una beffa, oltre al danno già grave dato dalla protesta enorme.
La protesta minaccia di estendersi ulteriormente e pure i lavoratori che eseguono gli interventi di manutenzione presso le strutture Tesla nel paese scandinavo stanno iniziando a mostrare i segni di un malumore molto contagioso mettendo in una posizione estremamente precaria la Casa californiana che rischia di perdere milioni. Il contenzioso è solo all’inizio. Vedremo come andrà a finire.