Non ovunque le microcar non sono molto diffuse e spesso, la legge è molto complicata. C’è una società però che ha prodotto la prima veramente legale su strada.
In Europa e in particolar modo in Italia sono molto diffuse le microcar, veicoli sono ormai diventati gettonatissimi tra i più giovani, alla ricerca di indipendenza nei loro spostamenti e di un’alternativa ai motorini 50. Si tratta di vetture di dimensioni ridotte pari a 2.5 metri di lunghezza, 1.4 metri di larghezza e 1.3 metri di altezza e dalla cilindrata decisamente bassa, tali da permettere anche ai quattordicenni, muniti di patentino, di guidarle.
I primi esemplari di microcar, tra cui le italiane Iso Isetta e Casalini Sulky, sono apparse già dal Secondo Dopoguerra, soprattutto a tre ruote. Ma è dagli anni Ottanta del secolo scorso in Francia che arrivò una diffusione più ad ampia scala. Oggi in Italia le microcar sono classificate come quadricicli leggeri (categoria internazionale L6e), dotati di massa a vuoto inferiore o pari ai 350 chilogrammi (esclusa la massa delle batterie in caso di veicoli elettrici), con velocità massima per costruzione non superiore ai 45 km/h e cilindrata del motore non superiore ai 50 cm³ o potenza non superiore ai 4 kW. E di questa categoria fa parte anche la nuova Fiat Topolino.
Su alcuni mercati, questi mezzi sono decisamente inusuali, ma nelle grandi città qualcosa sta cominciando a cambiare. Infatti c’è una società che ha messo su strada una delle prime vetture legali. E si tratta della startup newyorkese Wink Motors.
La prima vera microcar made in USA
D’altronde gli americani non potevano farsi trovare impreparati su questo segmento, visto che secondo gli ultimi dati il mercato globale delle microcar, stimato in 48,3 miliardi di dollari nel 2022, è destinato entro il 2030 a raggiungere i 59,3 miliardi di dollari. La startup americana è cresciuta esponenzialmente negli ultimi due anni e vanta già quattro modelli – Sprout, Sprout Solar, Mark 1 e Mark 2 Solar – che sono prodotti in Asia ma secondo progetti normativi statunitensi e superano addirittura le normative statunitensi in diverse aree relative alla sicurezza e alla robustezza del mezzo.
Gli esperti di quattro ruote americane hanno ultimato i test-drive nelle ultime settimane e si sono detti all’unanimità soddisfatti da questa microcar, che soprattutto all’interno sembra essere davvero come un’auto tradizionale. Chissà se potrebbe davvero cambiare la mentalità americana che apprezza più i SUV massicci di dimensioni enormi piuttosto che questo genere di automobili, molto comoda in realtà per le città più trafficate!
I modelli Wink hanno sedili avvolgenti simili a quelli di una berlina convenzionale, vernice di alta qualità con scaglie di metallo, ma anche altri dettagli come un freno di stazionamento automatico che funziona come un sistema di mantenimento in salita. Ottima la guidabilità e poi il grande vantaggio è il parcheggio, viste le dimensioni ridotte. E poi consumano poco: i Wink con batterie più grandi hanno un’autonomia di 64-96 km, altrimenti la media è vicina ai 25-30. Ma visto che alcuni modelli sono dotati di pannelli solari sul tetto, teoricamente può essere ancora più elevata.
Tutti i modelli sono a quattro posti, ma soprattutto sono economici: basti pensare che lo Sprout parte da 9mila dollari, fino ad arrivare al Mark 2 Solar da 12.000 dollari.