La primissima vettura con guida autonoma vi stupirà, un modello su cui non scommettereste: è successo in Italia.
Se si pensa alle auto che si “guidano da sole” non possiamo non andare con la mente al futuro, dove probabilmente saremo tutti solo intenti a tenere le mani sul volante per eventuali errori di sistema, ma non dovremo preoccuparci di guidare. Certo, in realtà il sistema di guida autonoma esiste già ora ed è quello che ci ha fatto vedere la Tesla in tutti i suoi modelli. In realtà però, nasce tutto dall’Italia.
Oggi oltre a Tesla, anche altre case automobilistiche stanno mettendo a punto dei modelli di auto che non abbiano necessariamente bisogno dell’aiuto umano per essere guidati. Abbiamo anche l’esempio dei primi taxi senza conducente che in alcune zone del mondo sono già attivi. La comodità di non dover staccare il piede dalla frizione, cambiare le marce e quant’altro insomma, passerà negli anni dall’elettrico dove almeno bisogna accelerare e direzionare il volante, alle auto autonome.
Succederà ben presto, ma se vi dicessimo che in realtà è già accaduto e non da pochi anni, come reagireste? In realtà infatti, una delle prime vetture che si sono in un certo senso guidate da sole, lo ha fatto quando le macchine senza guida erano presenti solo nei racconti di fantasia. Tutto inoltre, come già accennato, partì davvero dal nostro Paese quando della creazione della casa Tesla non esisteva neanche l’idea.
L’anno dell’evento di cui parleremo era il 1998, la vettura che iniziò a camminare da sola per il primissimo esperimento che ci ha portato alle auto autonome di oggi fu, pensate, una Lancia Thema. In pratica, tutto ciò che riusciamo ad ottenere oggi partì quasi trent’anni fa e grazie ad una squadra italiana e principalmente al ricercatore dell’Università di Parma, Alberto Broggi.
L’equipe iniziò l’esperimento facendo camminare la Lancia con telecamere interne e sensori per il traffico. La vettura riuscì ad andare avanti per 1.860 km, per il 94% del percorso senza aiuto della guida umana. Tale distanza fu percorsa nell’arco di sei giorni dalla vettura che fece da apripista ai progetti moderni.
Naturalmente essendo il primissimo esperimento, la macchina non poteva ottenere i risultati di oggi ed infatti è noto che le telecamere che indirizzavano la quattro ruote erano capaci di captare solo le linee di carreggiata e la presenza di altri veicoli. Un esperimento che all’epoca non fu preso tanto sul serio, ma oggi dopo venticinque anni, sappiamo che l’innovazione è l’auto che si guida da sola e che Broggi è ancora un docente universitario molto rispettato per le sue ricerche avanti sui tempi.
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