Stellantis crea il panico tra i suoi lavoratori, con una serie di mail che hanno fatto tremare migliaia di italiani.
Il Gruppo Stellantis da anni è diventato un punto di riferimento a livello mondiale, con l’unione di intenti tra una serie delle migliori marche automobilistiche che ha permesso a queste di mantenere un forte impatto sul mercato. Nonostante questo è normale che i problemi non siano mancati e lo si è visto soprattutto negli Stati Uniti.
La battaglia sindacale che ha portato avanti dalla UAW, United Automobile Workers, ha rallentato il lavoro dell’azienda. Oltre a Stellantis anche General Motors e Ford hanno dovuto fare i conti che le richieste, più che legittime da parte dei metalmeccanici che chiedevano altre condizioni lavorative.
Negli Stati Uniti la situazione si era fatta davvero burrascosa, basti pensare al fatto che il Gruppo italo francese aveva deciso di disertare una serie di eventi atti a sponsorizzare e pubblicizzare le nuove auto. Una decisione che ha comportato così un’ulteriore perdita di denaro, ma che alla fine sembrava essenziale in quelle circostanze.
Ecco allora come anche in Italia non siano mancati i cambiamenti da parte di Stellantis. Novità che stanno comportando a un sostanziale rinnovamento in ambito lavorativo, con tanti addii e una serie di assunzioni che potrebbero davvero cambiare per sempre la vita di molti lavoratori.
La situazione di Stellantis si è fatta critica negli ultimi mesi, con ottobre che ha portato a uno storico accordo sindacale. Come riporta il “Corriere della Sera”, il patto tra il Gruppo e i lavoratori avrebbe permesso a un totale di 2000 dimissioni volontarie di poter avere una serie di migliorie nel trattamento di fine lavoro.
Questo dunque ha fatto sì che molti dipendenti potrebbero addirittura essere avvantaggiati nel lasciare Stellantis ed è per questo motivo che alle 21.30 del 3 novembre, il Gruppo ha deciso di mandare 15 mila mail agli impiegati. Al suo interno di fatto si cercava d capire se con queste nuove condizioni ci sarebbero stati altri addii da contrastare per Stellantis.
Il conteggio per quanto riguarda l’addio volontario dal Gruppo ha portato a una serie di incentivi che erano legati sia all’anzianità che al lavoro svolto che all’età del lavoratore. Il tutto inoltre si somma al già classico TFR che era acquisito dal lavoratore nel corso della propria esperienza con l’azienda.
La situazione del Gruppo è sicuramente complicata e la critica è legata soprattutto alle retribuzioni considerate troppo basse. Il “Corriere della Sera” parla di un totale di 350 dimissioni dalla sede di Torino nel 2022, numero all’incirca paragonabile a quello del 2021, con la grave aggiunta della chiusura della sede di Grugliasco.
In casa Stellantis non stanno di certo mancando i problemi e il fatto che si voglia capire in anticipo i possibili addii da parte di altri dipendenti fa capire come non manchino le preoccupazioni. Chissà cosa accadrà in futuro, ma sicuramente un Gruppo così solido saprà come rialzarsi.
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