Mentre è impegnata nella lotta spalla a spalla con le milanesi, la Juventus lavora sul futuro: ma arriva una doccia gelata per tutti i tifosi
Una stagione particolare in casa Juventus, ma lo sapevano tutti. Senza nessun impegno in Europa, Champions League in testa, con la testa solo sulla Serie A e la possibilità di riaprire un ciclo. Anche per questo è stato preso un direttore sportivo come Cristiano Giuntoli che sta lavorando su più tavoli aperti.
Da una parte c’è la necessità di agire sul mercato già a gennaio. Perché la doppia squalifica di Pogba e Fagioli che almeno sino a giugno staranno fuori (il francese aspetta notizie) richiede almeno un rinforzo, se non due, nella mediana di Massimiliano Allegri. Tanti nomi, tante ipotesi ma la società sembra avere idee chiare almeno sul tipo di giocatore da andare a cercare.
Poi però c’è un capitolo molto delicato, quello legato ai rinnovi e ai prolungamenti di contratto. Nel 2024 andranno in scadenza tre giocatori: Alex Sandro che potrebbe essere anche lasciato libero, Daniele Rugani per il quale c’è già un’ipotesi di permanenza, e Adrien Rabiot.
Poi ci sono i contratti più lunghi, come quelli di Dusan Vlahovic che guadagna 7 milioni di euro fino al 2026. Oppure quello di Gleison Bremer che arriva fino al 2027 con 4 milioni più bonus. L’idea del club è quella di allungarlo almeno di un ano, come vuole fare con Vlahovic, garantendogli la stessa cifra che prende oggi. Non è ancora fatta, ma si farà.
Una strategia che Giuntoli ha già illustrato ai giocatori interessati, ma funzionerà con tutti? E qui torniamo ad uno dei nomi di prima, perché il rinnovo di Rabiot è certamente il capitolo più delicato della sua gestione, come è stato anche nel recente passato.
La situazione attuale è chiara, con un rapporto allungato di un anno fino al 30 giugno 2024 e piena soddisfazione delle parti perché al momento il problema non è tecnico. Ma il francese, che nei suoi anni alla Continassa è diventato sempre più leader non solo della mediana, pensa di valere anche di più e può diventare un pezzo da novanta in uscita la prossima estate.
Rinnovare per restare, rinnovare per piazzarla con soddisfazione reciproca, oppure rischiare di perderlo? Al momento la Juve punta sulla prima ipotesi anche se conosce bene i problemi che potrebbero presentarsi e hanno un nome ed un cognome, Véronique Rabiot.
Non è l’unico genitore nel mondo dei professionisti che gestisce i destini del figlio, ma il loro è sempre stato un rapporto fortissimo, anche quando hanno lasciato il PSG. Adesso per la prima volta la mamma parla in esclusiva a “Sportweek” e chiarisce la situazione, almeno dal suo punto di vista che comunque conta molto.
Riconosce di essere una negoziatrice dura e forse in passato qualcuno l’ha anche sottovalutata nelle trattative. Però ammette che la decisione finale è sempre quella di Adrien che non è un ragazzo succube della madre come qualcuno lo vorrebbe far passare.
Rabiot ha 28 anni e logicamente ancora tante ambizioni da coltivare. Qualche mese fa è stata lei a proporre alla Juventus il rinnovo annuale con un ottimo aumento e così è stato. Non è invece vero che fossero quasi d’accordo con il Manchester United perché una vera trattativa non c’è mai stata. E quella con la Juve? “È troppo presto per parlarne. Al momento giusto soppeseremo ogni cosa e alla fine deciderà come sempre Adrien”. Una frase che gela i tifosi e ributta la palla dall’altra parte.
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