Il mondo dello sport italiano è di nuovo in lutto: altra straziante tragedia, addio a un’autentica icona dello sport.
La morte non guarda in faccia a nessuno. Anche gli sportivi che con sudore e fatica in tante ore di allenamento si sono costruiti fisici d’acciaio si devono arrendere. E non c’è una disciplina sportiva che possa garantire maggiore tranquillità.
Non solo, dunque, i centauri del motomondiale e i driver della Formula 1 che, sfrecciando a 300 km/h, mettono a rischio la loro vita a ogni curva, ma anche chi non pratica sport motoristici può rischiare. E così il mondo dello sport italiano piange un altro dei suoi alfieri, un lutto ancora più straziante in quanto a lasciarci prematuramente è una vera icona, un campione che ha declinato lo sport soprattutto come sfida contro i suoi limiti.
Ad appena 51 anni è deceduto Jean Pellissier, trovato senza vita nella sua abitazione di Saint-Vincent, in Valle d’Aosta. Pioniere dello skyrunning, Jean Pellissier è salito sul podio delle più importanti competizioni, come i campionati mondiali assoluti di Cervinia, il circuito ad Aspen, negli Stati Uniti, ed è stato detentore del record mondiale di scalata in velocità dell’Aconcagua, in Argentina.
Memorabile, con gli sci ai piedi, anche la sua vittoria nel 2007, con Guido Giacomelli e Florent Troillet come compagni d’avventura, nel Trofeo ‘Mezzalama‘, chiuso in 4 ore, 22 minuti e 41 secondi, tempo record per la competizione.
Sempre a inseguire le passioni della sua vita, le corse in montagna e lo scialpinismo, tanto che la sua ultima apparizione pubblica risale allo scorso maggio per presentare la ‘Monte Zerbion Skyrace’, Jean Pellissier gestiva un negozio di articoli sportivi a Martigny, in Svizzera, e lascia la compagna e un figlio che gli hanno dato l’ultimo saluto, insieme a parenti e amici, martedì 31 ottobre nella parrocchia della cittadina termale.
Immediato il cordoglio delle istituzioni e dello sport valdostani: “La Valle d’Aosta perde un amante della montagna puro e sincero che ha rappresentato ad altissimo livello la nostra regione”, così il Presidente Testolin e l’Assessore Grojacques hanno ricordato l’uomo e il campione. “Una notizia terribile, era un grandissimo atleta, una persona dal cuore d’oro, anche se molto riservata”, ha fatto eco loro Dennis Brunod, compagno di tanti trionfi e imprese sportive.
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