Il tennista altoatesino, nel suo miglior momento della carriera, incassa le parole della leggenda azzurra: i fans restano di sasso
Affermare che Jannik Sinner sia ‘on fire’, forse non rende nemmeno compiutamente l’idea di cosa abbia fatto, e di cosa continui a fare, in un 2023 davvero da consegnare ai posteri, il tennista azzurro.
Quattro titoli vinti nell’anno, quarta posizione nella classifica mondiale, posto garantito da diverse settimane alle Nitto ATP Finals, decimo successo in carriera – già eguagliato Adriano Panatta, e c’è ancora tutta una vita sportiva davanti-. E, per finire, due vittorie consecutive, in match che valevano titoli per giunta, contro l’ormai ex bestia nera Daniil Medvedev. Che lo aveva battuto nei sei precedenti prima di Pechino, quando Jannik ha rotto la maledizione. Insomma, difficile chiedere di più ad un ragazzo che negli ultimi mesi ha davvero cambiato marcia.
Eppure…eppure c’è sempre il ‘solito’ neo che rischia di macchiare la considerazione che di Jannik hanno parecchi tifosi italiani. Il difficile rapporto con la maglia azzurra, che lo ha già portato a dare forfait per le Olimpiadi di Tokyo 2020, e che gli ha fatto rinunciare al girone di Coppa Davis a settembre, a Bologna, per qualcuno è ancora una ferita aperta.
Per la Final Eight in programma a Malaga dal 21 al 26 novembre, giusto subito dopo l’importantissimo appuntamento di Torino, il numero uno della Federtennis Binaghi ha già garantito che il nativo di San Candido ci sarà, ma intanto Claudio Barazzutti, una vera e propria leggenda del tennis azzurro, è tornato sull’argomento.
Dopo averlo elogiato in ogni modo, profetizzando che l’ex allievo di Riccardo Piatti potrebbe presto diventare addirittura numero uno del mondo, Barazzutti ha parlato delle decisioni prese da Sinner e dal suo staff a proposito delle convocazioni con la maglia azzurra.
“Sinner ha avuto ragione a fare quella scelta – parla del ‘rifiuto’ a giocare a Bologna, ndr -. Ora arriverà alle Finals di Torino da giocatore più in forma del circuito. Credo che ora sia pronto per vincere uno Slam, e forse anche per diventare il più forte giocatore del mondo”, ha detto ai microfoni dell’ANSA.
Parole indubbiamente forti, e quasi sorprendenti se consideriamo che, tra gli addetti ai lavori, quelli che si erano maggiormente schierati dalla parte del 22enne erano fondamentalmente rimasti neutrali. Ora è invece arrivata, e da una fonte più che autorevole, una sorta di legittimazione alle comunque scomode scelte fatte in passato. Ora però, caro Jannik, non facciamo scherzi: aiutaci a vincere la Coppa Davis a coronamento di una stagione che potrebbe diventare leggendaria.
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